Chi sta pensando di diventare amministratore di condominio si chiede quanto potrà guadagnare. É una domanda lecita che è necessario farsi prima di investire tempo e fatica nell’apertura di uno studio amministrativo.
Abbiamo chiesto ai nostri clienti da tutta Italia le informazioni per darti qualche idea. Cerchiamo di rispondere con chiarezza su quanto guadagna un amministratore di condominio.
Compenso lordo dell’amministratore
Cominciamo subito con un’avvertenza: tutte le cifre di cui parleremo sono molto sensibili di fluttuazioni in ragione della zona dove decidi di operare. I compensi non sono identici dappertutto, cambiano non solo da Regione a Regione o da Provincia a Provincia ma anche da grandi e piccoli centri.
Ci baseremo sui compensi in Lombardia, considerando ad esempio che in Emilia possono essere del 20/30% inferiori, in altre Regioni anche meno. Al Nord vengono pagati meglio che al Sud, nei capoluoghi meglio che in provincia ma non è sempre la regola.
Stabilendo che la caratteristica su cui basare un preventivo è il numero di unità abitative di un condominio, ci si consolida su una media di circa 100 €. Ovvero, è consuetudine chiedere un compenso lordo di 100€ per ogni appartamento del condominio.
Come stabilire il compenso dell’amministratore
Il prezzo, come sempre, lo decide il mercato visto che non esistono tariffe imposte, come invece lo sono per altri professionisti. Se nella tua zona un amministratore chiede una media di 80 € ad unità abitativa, tu non potrai scostarti troppo da questo valore.
Evita di presentare preventivi poco chiari, stabilisci un forfait comprendente più servizi possibili, così che sia evidente quanto spenderanno i condomini. Essere ambigui nelle tariffe, genera diffidenza e sarà più difficile per te poter acquisire dei condomini. Deve essere sempre ben chiaro quanto guadagna un amministratore di condominio.
Le competenze si pagano
Ci si può scostare parecchio dal cachet medio se il condominio richiede competenze specifiche che i tuoi colleghi non offrono. Ad esempio, in parecchie città vengono a formarsi dei condomini abitati solo da stranieri. È ovvio che un amministratore di stabili che parla una lingua straniera ed è in grado di redigere un verbale di assemblea in inglese, potrà richiedere compensi più alti.
Ci sono condomini con esigenze molto particolari, come ad esempio sulla sicurezza o la privacy. Se sei in grado di soddisfare questi bisogni, avrai la possibilità di superare la tariffa media del compenso. Puoi richiedere anche degli emonumenti da 500/700 € ad unità abitativa.
Quanto guadagna un amministratore di condominio dipende anche dalle sue abilità particolari. Conviene sempre investire su se stessi, cerca di specializzarti il più possibile, così da diventare un punto di riferimento per chiunque richieda una particolare qualità del servizio. Consoliderai i clienti acquisiti e migliorerai il passaparola.
Massimi e minimi
Non sempre è un guadagno acquisire un grosso condominio. Molte unità abitative richiedono molto lavoro, condizione che non tutti riescono a soddisfare in modo accettabile. Se non hai le risorse sufficienti per gestire grandi moli di lavoro, evita di fare brutte figure.
Il tuo principale obiettivo dovrebbe essere di acquisire condomini piccoli ma disposti a pagare molto. Utopia? No, basta conoscere molto bene la tua zona. In Italia non è così difficile trovare condizioni che ti consentano di entrare in realtà capaci di assicurarti maggiori entrate. Ancor più facile se ti affidi alle possibilità offerte dal web.
Informati se intorno a te esistono centri residenziali, attrazioni turistiche, seconde case o grandi strutture sportive come campi da golf o centri velici. Tutti questi ambienti ti consentono di entrare in quelle realtà che possono farti pagare meglio.
Ricorda i costi
Stiamo parlando di compensi lordi, ovvero quanto richiedere al condominio. Da queste cifre sono da detrarre le spese e su quel che rimane, pagare le tasse. Quindi in definitiva, quanto guadagna un amministratore di condominio?
Difficile estrarre dei numeri da realtà tanto diverse. Sempre considerando 100 € ad unità, potrebbero rimanerti in tasca 60 €. Va da sé che per essere autonomi ed avviare lo studio amministrativo, ti serviranno almeno 30 unità. Ci sono costi che non puoi evitare, altri che vengono considerati investimenti, ovvero capaci di farti guadagnare, come ad esempio un sito web o la pubblicità.
Quando le cose cominceranno ad ingranare, potrai pensare ad una nuova sede e soprattutto ad assumere dei collaboratori, così da potenziale la struttura e la capacità di gestire condomini sempre più grandi o numerosi. Con numeri maggiori, aumenta anche la tassazione ma su questo punto puoi fare ben poco.
Se hai già un sito web, mandaci l’URL così potrai ricevere una consulenza gratuita sulla presenza online del tuo studio amministrativo. Se ne sei privo, ti suggeriremo come avviare la tua attività su internet.